
Ingresso del PE 10, sabato mattina - Le nevicate abbondanti della settimana scorsa hanno circondato l’ingresso delle grotta con una morbida coperta nevosa di quasi 2 metri. Marco indica un punto nella neve e profetizza: “lì troverete il bidone con la corda per armare l’ingresso”.. guardo il punto indicato.. ma come fa a essere sicuro che sia proprio lì? La neve ha reso tutto indistintamente bianco e uniforme, e non somiglia per niente al luogo che ormai dovrei conoscere abbastanza bene.. Mauretto invece si lascia convincere, e con Marco U comincia a turno ad affondare la pala: circa un metro e mezzo più sotto compare tra il bianco, la plastica verde del bidone. Ci vestiamo velocemente, non ci sono le classiche mezz’ore perse tipiche dell’estate, quando ci si trova troppo spesso a pensare “guarda.. si vedono le Pale.. non sarebbe meglio stare fuori a prendere il sole?” Il freddo non perdona.. ecco, la classica nuvoletta bastarda copre il sole proprio adesso che devo mettere il sottotuta! ! Abbiamo tutti voglia di entrare il prima possibile, così, circa mezz’ora più tardi mi ritrovo a imprecare per filare la corda dentro il discensore.. l’ho montato a C, perché cavolo non scorre?!? La corda è rigidissima per il freddo, e impiego un’eternità a scendere...le mie braccine si stancano presto e mi ricordano che appartengo al sesso debole.. Finalmente al buio. Dentro è tutto come al solito, le stagioni non esistono, giusto qualche salattite di ghiaccio in più a tradire l’inverno. Ci dividiamo in tre squadre, disarmo, rilievo, riarmo/esplorazione.. in circa 12 ore riusciamo a completare un po’ di lavoretti lasciati da tempo in sospeso. Nel ramo “risalite Feltre”, bagnato come pochi, abbiamo l’ennesima conferma che il PE 10, anche senza avventurarsi troppo lontano dall’ingresso, ha sempre qualcosa da svelare a chi ha voglia di guardare meglio quelle zone d’ombra che occhieggiano un po’ dappertutto. Non si sa se la fatica verrà ricompensata da scoperte adrenaliniche come quelle a cui questo complesso ci sta abituando ultimamente, ma è bello anche solo lasciarsi alle spalle un pozzo da scendere, o una finestra lontana, e, tornati in casera ritrovarsi a immaginare …
Giulia