venerdì 13 gennaio 2012

ERA ORA!

- 40
La voce di Marco risuona nel meandro:

- Qui non si passa!

Una nuova colonna di ghiaccio ha inglobato la corda del traverso e ostruito il passaggio. Per fortuna abbiamo un martello con noi ed inizia allora una sistematica battaglia contro il ghiaccio, ma alla fine ci troviamo tutti all'imbocco del primo pozzetto degli “stolti” con un'aria gelida che ci  taglia le orecchie. Ci dividiamo in due gruppi  e ci diamo appuntamento al vecchio bivacco a -450. Poi sono corde, meandri, gallerie, sacchi, stillicidio: tutto quello che serve insomma per rientrare in sintonia con la grotta e ritrovarsi su passaggi percorsi ormai un'infinità di volte.

Era Ora..! Ciccio package?
-750

Tiriamo fuori il ryobi dal sacco stagno: sembra in buone condizioni anche se ormai è più di un anno che è lì sotto, proviamo a metterlo in moto, ma dopo i primi tentativi...nulla, come al solito del resto! Siamo in un posto davvero in culo al mondo, con tre pozzi nuovi da scendere, ma 'sto giro però non ci siamo fatti fregare e abbiamo con noi anche altri due trapani che sembrano incredibilmente funzionare. Con damiano smontiamo candela e puliamo il filtro dell'aria e poi tocca a tebe provare la sorte:dopo qualche tentativo il motore comincia incredibilmente a tossicchiare e poi parte! Questo è il segnale che aspettavo: oggi le cose gireranno bene! In un attimo ci troviamo con tre trapani funzionanti...E ancora i tre pozzi da scendere. Mi sembra davvero troppo. Oggi possiamo davvero sognare! Ci dividiamo in due squadre: Io tebe e damiano sul pozzo “era ora”, marco u, dado e mauro sugli altri due pozzi.

Materiale ne abbiamo in abbondanza, i trapani vanno, lo scorrimento d'acqua lungo i pozzi non sembra essere un problema. Allora non ci resta che scendere! Tebe e damiano iniziano così ad armare, mentre io li tallono con il rilievo:

- Come va!

- Va! va!Continua!

Scendo anch'io il primo salto e tra i massi intravedo la partenza del secondo salto, e poi giù ancora!

- Ci serve ancora materiale: corda e attacchi, qui si scende alla grande!

Mi fermo con il rilievo e inizio a risalire, e intanto sento la voce di dado che sta scendendo.

Mi dice che gli altri due sfondamenti purtroppo chiudono dopo una trentina di metri. Un attimo dopo sono giù anche marco e mauro. Tagliamo un capo morto per recuperare un po' di corda per gli altri e mentre dado e marco raggiungono i due punteros con qualche attacco e lo spezzone, io e mauro risaliamo per recuperare tutto il materiale recuperabile. Quando ridiscendo giù mi pare davvero incredibile! Siamo tutti sulla cengia di un bel fusiode di una cinquantina di metri che sembra scendere deciso e pulito verso chissà dove. Nell'attesa, mentre tebe e marco scendono armando, completo i tiri di poligonale del rilievo.

Vedo le loro luci farsi sempre più piccole fino a sparire.

-900

Finalmente la voce di marco da sotto:

- Scendete con il rilievo!

Io e dado ci fiondiamo giù. Alla base del pozzo parte un meandrino che va, ma un passaggetto stretto quanto basta però ci chiude per oggi la strada. Oltre si allarga ancora e si sente un bel rumore di acqua! . Per oggi qui finisce l'avventura: abbiamo utilizzato tutto il materiale che avevamo, altimetro e  rilievo concordano e ci dicono che siamo scesi di circa 150m.

È un nuovo fondo del complesso, nel punto più distante dall'ingresso e in un posto davvero strategico per intercettare una possibile via d'acqua verso la sorgente del caoron. Sarà da tornare presto perciò lasciamo il pozzo armato e risaliamo...Siamo strafelici per le nuove possibilità esplorative e anche (o soprattutto) per non doverci trascinare fino alla locanda un bel po' di sacchi di materiale (ryobi, 250 m. di corda bagnata, una quarantina di attacchi, ecc.), considerato che abbiamo già un sacco a testa.

Il resto è come sempre il lento rientro in cui ci concediamo anche una divagazione alla “sfangata” tanto per complicarci la vita e fare un po' di speleo-turismo nelle gallerie dello Zio Tom. Dopo una ventina di ore di punta siamo ancora alla locanda dove ci aspettano i sacchi a pelo per un meritato riposo, e qualcosa di caldo da mangiare. Poi è ancora ozio post-punta prima di metterci in marcia verso fuori.

All'esterno ci accoglie un timido sole e una spruzzata di una quindicina di centimetri di neve che ha imbiancato tutto. Allo spartiacque la solita telefonata a michela sotto un cielo che si sta colorando d'azzurro. In casera tony murer e daniele ci aspettano: casera calda, fornela accesa, pane e speck, birra ghiacciata. Ci raccontano che anche l'altra punta sul pozzo “halloween” ha fatto grandi cose! Aspettiamo così mauro, tebe e dado che si sono fermati a fare una breve sosta al vecchio bivacco a -450 e che devono disarmare il p60 e l'ingresso.

Un tramonto spettacolare ci saluta colorando i piani eterni di splendidi riflessi dorati.

La neve caduta sembra voler proteggere l'enorme rete di buio che abbiamo sotto i piedi. 


Anche questa volta la grotta ci ha regalato qualcosa di grande, e davvero guardando la piana e i piani eterni dal porzil mi chiedo quando mai finirà quest'avventura... 



Era Ora TEAM..!


Ciccio