mercoledì 8 giugno 2011

I neo-speleologi e Noè

"I neo-speleologi GSP" 2011 Uscita: Grotta Noè, 

Foto : Giulia V.

I neo-speleologi 2011 sono tornati a riunirsi per un’altra uscita in the cave… questa domenica si parte alla volta della grotta Noè. Posticipato il ritrovo alle 7.30 e solo dopo aver ricevuto un super pacco da Gilbert, che con voce grottesca, alla chiamata di Carlo, ha risposto ‘Andate, andate’… senza specificare dove… (per fortuna!)  il piccolo gruppo è partito! Arrivati alla grotta Giulia e Carlo si sono messi ad armare coperti da un cielo plumbeo che non prometteva niente di buono… ma ci avevano avvertiti che per la Giulia il binomio Noè-Acqua è d’obbligo! Vista la grande numerosità di camion che, nonostante sia domenica, continuano a passare nella strada accanto, si decide di iniziare a scendere rapidamente (o almeno così si vorrebbe)… 

Con i neo speleo solo Giulio (gli altri due sono già alla base del 60) che si mette  ‘a capra’ tra i due frazionamenti prima del tiro unico per controllare i nostri movimenti… primo a partire Mauro! Longe, discensore, primo frazionamento passato senza problemi, secondo frazionamento anche e poi dritto verso il fondo. Secondo ad andare Alberto -il regolabile- anche per lui passaggi semplici, chiari ed eseguiti con estrema facilità e precisione. 

Iniziano allora le donne… parte Marta… praticamente una slow motion… 10 minuti per fare i primi10 metri (passare i due frazionamenti) figurarsi gli altri 50!!!! Seconda donna ad andare Giulia, anche per lei discesa calma e gentile (com’è nel suo stile) ad attenderla alla base un mazzo di tre rose rosse fatte portare apposta per l’occasione dal suo istruttore preferito!!!! Con lei ci raggiunge anche Giulio che, stanco di stare a capra, ha deciso di unirsi al gruppo lasciando a Luca - Picaciù l’onere e l’onore di scendere da solo. Sembra procedere tutto bene per fino al secondo frazionamento passato il quale non riesce più a togliere la longe… oh mamma!!!! Monta la maniglia e cerca di togliere tutto… alla fine ce la fa e in 4 minuti scende il pozzo. Arrivati tutti al fondo si parte alla scoperta della grotta… ramo di sinistra come primo da vedere.. la Giulia, sempre fornitissima, si è portata la macchina fotografica con cavalletto annesso per fare un sacco di foto artistiche!!!!  Per creare un po’ di avventura si passa per i brevi anfratti che la grotta propone e nemmeno questa volta riusciamo nell’intento di far uscire la Giulietta con la tuta bianca… 

"I neo-speleologi GSP" 2011 Uscita: Grotta Noè, Foto : Giulia V.

Dopo una breve sosta per la pausa pranzo (accanto alle carcasse, delle quali si vedevano non solo le ossa ma si odorava ben bene il puzzo) a base, per qualcuno, di tramezzini chimici recuperati in un autogrill trovato nel tragitto Marsiglia-Verona-Padova, si parte alla volta dell’ala di destra… tra stalattiti e stalagmiti si trova sempre l’anfratto giusto per una foto e tra una scritta e l’altra si scopre che Claudia è stata in quella grotta nel 1929… peeeeeerò!!!! Chissà se allora era più bella senza la sua scritta in nero sulla roccia luccicante…. Il buco da sotto è luminosissimo, è spuntato il sole e il mondo al di fuori sembra chiamarci…

Pronti a partire per la risalita… si parte con il vero allenamento per la Preta (o almeno così lo abbiamo vissuto noi)! Primi a partire la Marta e Carlo ma dall’alto si sente un richiamo… ‘ohoh’ e noi tutti ‘silenzio silenzio avete sentito?!’ e di nuovo ‘ohoh’ e come tutta risposta un ‘ohoh’ ad indicare che Andrea, che avevamo visto girovagare in mattinata con il furgone carico, è venuto a salutarci e ci aspetta di sopra.  15 minuti di pedalate costanti liberano i primi due dal famigerato pozzo che, cito testualmente da www.grottedelcarso.splinder.com, ‘è […] lo spauracchio di parecchi speleologi non necessariamente alle loro prime avventure ipogee’; a ruota seguono  Giulietta e Giulio, Tavernello e Raspa, quest’ultimo come colpo di scena fa cadere vicino a Giulia la sua bottiglietta d’acqua che per un pelo non se la becca dritta sul naso, e infine, per il disarmo, Giulia e Picaciù! Tutti fuori dalla grotta si va, come buona regola vuole, a bere qualcosa di fresco per poi tornare alla classica pizza padovana.

"I neo-speleologi GSP" 2011 Uscita: Grotta Noè, Foto : Giulia V.

Pronti fin da ora per la prossima avventura!!!
Marta.

sabato 4 giugno 2011

DIVERTENTI DIVERTICOLI

Abisso Bluette Foto: Francesco S.

DIVERTENTI DIVERTICOLI






Omar ci abbandona a Intrigoss, dopo averci fatto da sherpa. Ci salutiamo guardando la piana di cimia e la paretona del pizzoc che gioca a nascondino con le nuvole; in fondo, dall’altra parte della valle, la gusela sembra fare la guardia all’ingresso di Isabella quasi a proteggere tesori e segreti rinchiusi in quel mondo di buio e pietra.


La strada è ancora lunga, ma quando arriviamo all’ingresso ci godiamo uno dei più bei panorami che si possano immaginare. Penso alla prima volta che sono stato qui e di come sia stato folgorato dalla bellezza di questo luogo: quando sono uscito dalla traversata PE-Isabella, proiettato qui dopo un’indigestione di emozioni, fatica e buio. Mi ricordo quell’immagine della gusela scolpita nell’azzurro del cielo autunnale e la rivedo oggi ancora nitida e irrazionale come i sogni a cui fa da guardiana.


 Abisso Bluette Foto: Francesco S.
Con gran calma ci sistemiamo, mangiamo qualcosa e poi ci infiliamo per vedere di proseguire l’esplorazione del ramo Michele. Tranquilli arriviamo alla cordina che risale e tra concrezioni e  vaschette di pisoliti arriviamo alla stranissima sala dove era terminata l’ultima esplorazione. Effettivamente una galleria sembra occhieggiare in alto: basta risalire una paretina di qualche metro. Ci fermiamo un attimo per guardarci intorno: Mauro e Cesco si infilano a verificare eventuali prosecuzioni alla base della sala, io invece mi butto su, effettivamente la roccia non è un gran che ma in un attimo sono all’imbocco della galleria e sembra andare, ma poi sembra stringere … sento le voci degli altri e gli dico di salire: mettiamo giù una cordina e poi siamo tutti sopra. Un passaggio tra i massi e … la galleria sembra esplodere in un freatico davvero notevole, ma purtroppo la solita faglia la fa chiudere inesorabilmente. Ci guardiamo intorno un po’ delusi in cerca di qualche passaggio ventoso, ma niente, iniziamo così a rilevare, e tra un tiro di poligonale e l’altro Mauro becca anche un divertente diverticolo che immette in una diaclasi che però non da alcuna possibilità di prosecuzione.


 Abisso Bluette Foto: Francesco S.
Niente da fare nemmeno da questa parte! Con Isabella può bastare così per oggi e ritorniamo all’uscita pensando già al Bluette e a cosa ci riserverà per l’indomani. 


Chiudiamo la serata col fuoco nel cavernone di isabella, due salsicce, e poi dentro ai sacchi con le luci di Belluno che sembrano a due passi da noi, ma infinitamente distanti.


Il risveglio è come al solito condito dal racconto dei sogni allucinati di Mauro e dalla pigrizia che nemmeno un  nescafè cattivo come la morte riesce a scacciare via dai nostri sottotuta.


Poi siamo all’ingresso del Bluette  che non si smentisce e sembra divertirsi a mostrarci i tasselli di un puzzle mescolati  in una scatola di buio ghiacciato e il  cercare di ricomporli è un giochino davvero interessante, ma per niente facile.


Pezzi di gallerioni freatici da manuale, frane, meandroni, faglie, sale di crollo, riempimenti, aria che si intrufola chissà dove e ghiaccio, tanto ghiaccio.


Scendiamo lo scivolo d’ingresso e io e Mauro rileviamo, mentre Cesco sistema un po’ di armi e ruma in giro, ci troviamo ad arrancare tra cunicoli franosi e salette ghiacciate ed è davvero impagabile rilevare strisciando sul ghiaccio, poi anche il disto ne ha abbastanza e decide di scendere da solo un toboghino ghiacciato per tuffarsi in una pozza d’acqua … purtroppo funziona ancora e ci tocca continuare: ma qualcuno ci aveva detto che nel Bluette c’erano gallerioni, meandri… sarà!


Quando ci ribecchiamo con Cesco scopriamo che, in effetti, la grotta vera è un’altra,  fatta davvero di meandri e gallerie di dimensioni molto interessanti.


Rileviamo ancora ma con spirito completamente diverso, facciamo qualche foto, e ci dedichiamo finalmente un po’ all’esplorazione: becchiamo un bel meandro che ci spedisce su ambienti ancora strani e molto vicini all’esterno come ci indicano delle ossa di qualche grosso animale arrivato lì giù chissà quando e chissà da dove. Raggiungiamo altri livelli di gallerie che sembrano davvero buttati lì a caso, Mauro si mette ancora alla prova con altri divertenti diverticoli … e poi ci infiliamo oltre il passaggio ventosissimo della galleria terminale.


Qui è ancora più strano!…l’aria si perde in un cunicoletto, c’è un piccolo arrivo d’acqua, ma la cosa più strana è che si sente un rumore ritmico che sembra quasi un respiro! Acqua? Aria? Bluette che dorme? Mah…


È comunque già ora di uscire e rientrare alla base di Isabella dove ci godiamo un’altra splendida notte fuori dal mondo: vediamo le luci li sotto, ma abbiamo ancora negli occhi il buio, sogniamo di inseguire le infinite vie che scorrono dentro alla piana di Cimia, immaginiamo freatici enormi che ci portino dritti dritti nel cuore dei Piani Eterni, poi i suoni della notte ci portano via, si intrufolano nei nostri sacchi a pelo e ci accompagnano fino a mattina.
Abisso Bluette Foto: Francesco S.
 Ed è già ora di rientrare, di iniziare la lunga strada verso casa e verso la civiltà; a Intrigoss l’ultimo sguardo alla piana, all’ingresso del Bluette,alla grande mughera ancora da battere e ancora immaginiamo l’enorme reticolo di gallerie nascosto lì sotto. Dall’altra parte della valle la gusela, immobile come sempre, sembra leggere nei nostri pensieri e sorridere, ma solo per un attimo,poi torna seria a custodire i tesori e i segreti rinchiusi in quel mondo di buio e pietra.


Poi scolliniamo e di nuovo la luce del sole riempie i nostri occhi.

ciccio